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Will Hunting genio ribelle

Un film sul disturbo borderline di personalità.

Ragazzo di un quartiere povero di Boston, con molti piccoli crimini alle spalle, Will Hunting fa le pulizie al MIT (Massachusetts Institute of Tecnology) ed è un genio matematico allo stadio brado. Se lo contendono due adulti colti, ex compagni di scuola: l'uno vuol prendersi cura del suo cervello (e del futuro del proprio portafoglio), l'altro del suo cuore. Con l'aiuto di una ragazza innamorata, vince il secondo. Ideato e scritto da 2 dei suoi giovani interpreti, M. Damon e B. Affleck, è un film complesso nella sua apparente semplicità (paradossalmente a mezza strada tra Belli e dannati e L'attimo fuggente) che tocca molti temi: l'isolamento; la ricerca di un padre (e di un figlio) tra due persone simili e complementari; il diritto-dovere di liberarsi di un'infanzia infelice; la difficoltà di vivere di un genio – o, comunque, di un “diverso” – che non vuole farsi assorbire o stritolare dal sistema. Oscar per l'attore non protagonista a R. Williams.