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Non c’è una risposta assoluta sul quando è necessario cominciare una psicoterapia.

Innanzitutto infatti è la persona che deve sentirne il bisogno. Probabilmente perché sente un disagio di qualche tipo, forse in un momento particolare della sua vita, in cui può esserci stato qualche cambiamento oppure i cambiamenti si prospettano all’orizzonte. Non è che dobbiamo rivolgerci allo psicoterapeuta solo quando si ha un disturbo importante, come una depressione che non ci fa più alzare dal letto la mattina. Talvolta si tratta di circostanze che noi per primi riteniamo un po’ banali, o che dovremmo essere in grado di affrontare da soli (o almeno questo è quello che ci diciamo!). Per esempio una promozione sul lavoro, il prossimo matrimonio, oppure il matrimonio dei nostri figli, il pensionamento, un trasloco in una nuova casa più grande, ma anche una crisi di coppia, una separazione ecc.

La psicoterapia è un mezzo che ci serve sotto tanti aspetti: da quelli più generici, di sostegno, perché potremmo avere bisogno di una persona che ci ascolta in modo incondizionato e senza giudizi; a quelli più specifici, perché abbiamo bisogno di capire come mai ci stiamo trovando in quella situazione di disagio, perché non riusciamo a uscirne e come fare per affrontare e uscire dalla situazione.

Detto così sembra che lo psicoterapeuta sia il saggio che grazie agli studi e alla propria esperienza e cultura è in grado di dispensare ottimi consigli per far fronte alle nostre difficoltà; una specie di amico più grande e più bravo di noi, che sicuramente avrà una vita perfetta e senza problemi. Forse ci è di aiuto pensarla così, ma è un’immagine ideale!

Lo psicoterapeuta non fa altro che imparare a conoscere la persona, insieme alla persona stessa, dando un significato e spiegando i modi di sentire e di agire del soggetto. La conoscenza del nostro funzionamento è la prima parte del lavoro in psicoterapia. E’ importante quindi che ci sia una buona collaborazione fra terapeuta e paziente, fatta di alleanza sugli obiettivi da perseguire e fiducia reciproca. Se per qualche motivo questa viene a mancare o sorgono dubbi di qualsiasi tipo è molto importante parlarne proprio con lo psicoterapeuta. Qui infatti avviene la seconda parte del lavoro in psicoterapia. Infatti, durante il percorso, sorgeranno difficoltà di vario tipo: il paziente potrà sentirsi sperso, senza sapere su cosa sta lavorando e dove sta andando, oppure potrà sentirsi giudicato o umiliato, oppure si sentirà impotente e stanco, oppure ancora gli sembrerà di essere necessario al terapeuta perché questi possa essere soddisfatto del proprio lavoro. Insomma, succede che, ad un certo punto, ognuno di noi ci mette del proprio, senza accorgersene e senza farlo apposta; succede semplicemente perché siamo noi e nelle relazioni funzioniamo in un certo modo. Se l’alleanza è buona e se il terapeuta ha capito prima come è fatto il paziente, è in grado di aiutarlo a superare questa difficoltà e il superamento è il primo passo del cambiamento e della guarigione.

Riassumendo:

  1. Cominciate una psicoterapia quando sentite che c’è qualcosa che non va e volete un aiuto; senza farvi troppe domande.
  2. Quando cominciate una psicoterapia, sappiate che potrete sentirvi in difficoltà per vari motivi, proprio nella psicoterapia: quello è il momento di affidarvi al vostro psicoterapeuta e farvi aiutare da lui/lei.
 
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