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Il Disturbo da attacchi di panico

Si caratterizza per la presenza di attacchi di panico ricorrenti e inaspettati, associati o meno ad agorafobia.

Un attacco di panico è uno stato di intensa paura senza una causa apparente, che insorge “a ciel sereno” ed è associato a sintomi fisici e psichici quali:

  1. palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
  2. sudorazione
  3. tremori fini o a grandi scosse
  4. dispnea o sensazione di soffocamento
  5. sensazione di asfissia
  6. dolore o fastidio al petto
  7. nausea o disturbi addominali
  8. sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento
  9. derealizzazione (sensazione di irrealtà), depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)
  10. paura di perdere il controllo o di impazzire
  11. paura di morire
  12. parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)
  13. brividi o vampate di calore.  

Quando almeno 4 su 13 sintomi si manifestano contemporaneamente si parla di attacco di panico.

L’agorafobia, che spesso si accompagna agli attacchi di panico, è la paura di trovarsi in luoghi da cui sarebbe difficile allontanarsi o ricevere aiuto in caso di difficoltà (dal greco agorà: la piazza del mercato, affollata da molta gente). I luoghi più temuti nell’agorafobia sono: le autostrade, la metropolitana, l’aereo, i supermercati, il cinema,i ristoranti, le discoteche, i luoghi chiusi e affollati in generale.

Il soggetto è portato a evitare di trovarsi in queste situazioni agorafobiche o le affronta con intensa ansia e disagio spesso ricorrendo all’uso di ansiolitici o di “oggetti controfobici” come la presenza di un compagno accompagnatore, una bottiglietta d’acqua, la boccetta dell’ansiolitico ecc.

L’attacco di panico spesso è seguito da intensa preoccupazione circa le conseguenze dell’attacco stesso (timore di avere un infarto, un ictus ecc) o dal fatto che l’attacco possa ripetersi altre volte. Queste preoccupazioni portano a dei cambiamento comportamentali, come l’agorafobia, ma anche per esempio a evitare l’assunzione di alcolici o di caffè o di sigarette.

Chi colpisce:

è un po’ più frequente nelle femmine, esordisce nella prima età adulta.

Decorso:

se non trattato tende a cronicizzare. Può complicarsi con una demoralizzazione secondaria.

Trattamento:

  • farmacologico: il disturbo da attacchi di panico risponde molto bene a trattamenti antidepressivi eventualmente associati ad ansiolitici;
  • psicologico: la terapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato una notevole efficacia, molto superiore ad altri trattamenti e soprattutto che si mantiene nel lungo termine, anche dopo la sospensione dei farmaci.